Faccio il comunicatore di professione dal 1975. Non sono un genio, ma in tutti questi anni qualche cosa ho, per forza di cose, dovuto imparare. L’ultima fase della martellante campagna elettorale di Renzi ha di sicuro spostato molti voti di indecisi a favore del SI.
Questo non per la forza della proposta renziana, ma per la totale incapacità della cosiddetta ‘sinistra’ del NO a trasmettere ai cittadini sentimenti, forza, una idea chiara e sentimentale di futuro.
Renzi, da parte sua, con l’arroganza, le bugie a raffica, l’esondazione in tv e nei social network ha anche mostrato di non volere un voto sulla sola riforma della Costituzione. Lui cerca un plebiscito che lo incoroni ‘futuro re d’Italia’.
Così in ritardo è molto difficile recuperare. Tuttavia, l’unica possibilità sta nel dire a chi ha dei dubbi che quello che si deciderà domenica non è più se riformare o meno la Costituzione.
Domenica, domani, si deciderà se affidare per molti anni a venire il Paese a Matteo Renzi. Dopo Berlusconi Matteo Renzi.
Chi è in dubbio sa nel fondo del suo cuore che il presidente del Consiglio è inaffidabile.
Sappia costui che se vota Si gli affida la sua vita e quella dei suoi figli per gli anni a venire. Si chieda costui se è serio farlo con un un personaggio capace di sparare una balla al giorno? Non ne hanno avuto abbastanza con quell’altro?
L’ultima spiaggia esiste. E’ questa. Non incomprensibili chiacchiere da avvocaticchi su una riforma scritta coi piedi, ma la verità.
La rete può far molto e ci sono ancora 24 ore per combattere.