Il giorno del voto di avvicina ed il presidente del Consiglio tutto fa meno che il proprio mestiere.
Perchè? Quale dovrebbe essere il suo mestiere?
Banalmente governare, ma anche qualcosa di più. Le cose vanno maluccio ed a guardare tutti gli indicatori si nota come il nostro Paese sia fermo da anni. Per essere sintetici: non cresce.
Non succede da ieri, ma da molto tempo. Insomma, il sistema produttivo nazionale è vecchio, le infrastrutture sono malandate, la burocrazia cresciuta in modo abnorme e, soprattutto, non esiste una ‘classe dirigente’ all’altezza delle sfide.
Renzi fa polemiche, insulta chi lo critica, ha trasformato il voto in plebiscito su di lui, propaganda una riforma non solo scritta male, ma sostanzialmente inutile. Ora, … riempire il Senato di consiglieri regionali e sindaci dopolavoristi servirà a ristrutturare, per esempio, il comparto industriale dell’elettronica italiana ormai defunto? E chiudere il Cnel ci doterà, tanto per dire, di una strategia in campo energetico capace di farci spendere meno in gas, petrolio e derivati? Ancora, visto che il Jobs Act non è servito a far diminuire la disoccupazione (lasciando da parte le balle sull’aumento delle assunzioni) non sarebbe il caso che il governo invece di essere mobilitato per una riforma che non interessa a nessuno si impegnasse per trovare qualche altra più seria soluzione al problema?
Invece nulla, tutti i ministri girano a spese dei cittadini per l’Italia ed all’estero e promuovono il SI. Dicono anche che il testo della nuova Costituzione non è il ‘meglio’, ma poco importa. Alcuni tifosissimi del premier aggiungono che se dovessero perdere si aprirebbero le porte a Grillo, alle cavallette, al diluvio e c’ è chi è arrivato persino a sorridere ad un ipotetico golpe dei Carabinieri per difendere la ‘democrazia’.
Lo schieramento del NO, per carità, non perde occasione per dar fiato ai cretini. Ogni giorno un improvvido dice una scemenza. L’ultima è la denuncia del ‘voto all’estero’. Il genio che l’ha lanciata non ha pensato ad una cosa. A suo parere se dovesse vincere il SI di poco e grazie al voto dei cittadini non residenti sul territorio nazionale si dovrebbe invalidare la consultazione. E se al contrario dovesse vincere il NO di misura grazie alle schede degli stessi cittadini? In quel caso tutto bene? E perchè mai?
In questo disastro c’è la domanda delle cento pistole. Perchè Renzi si è infilato in questo delirio? Perchè ha messo in moto un meccanismo tanto inutile quanto devastante? E soprattutto non ha capito che comunque vada ha perso?
Col successo dei NO la sua carriera politica sarebbe probabilmente segnata per sempre. Col successo del SI si troverebbe tra le mani un Paese diviso, con metà dei cittadini radicalizzati contro di lui. E finirebbe col pagare il conto comunque alle prossime elezioni. Quando si dice una strada senza uscita.
Mala tempora currunt.